Don Francesco Virnuccio, 2° parroco di S. Maria di Gesù

In occasione dell'anno Giubilare della nostra Parrocchia e del 25° anniversario della morte dell'amatissimo p. Virnuccio, 2° parroco di S. Maria di Gesù, il nostro sito gli dedica questa pagina.

27 settembre 2012: visita alla tomba e la Celebrazione Eucaristica in parrocchia

Scheda biografica

 

Nato a Mazzarino il 24 - 7 - 1931      morto il 27 - 9 - 1987

Ordinaro presbitero il 6 - 7 - 1958 da mons. Antonino Ctarella

Vicario Cooperatore:  S. Rocco di Butera  1958 - 1960

                                  S. Giacomo Madrice di Villarosa 1960

                                  Madrice di Mazzarino con mons. Scichilone 1961

Cappellano Boccone del Povero 1961 - 1968

Parroco di S. Maria di Gesù e Cappellano dell'Ospedale 25 - 2 - 1967 - 1987

Breve biografia*

Nato a Mazzarino il 24.07.1931, fu ordinato sacerdote il 06.07.1958. Dopo l’esperienza pastorale di Butera e di Villarosa, fu collaboratore di mons. Scichilone e venne nominato parroco il 25.02.1967 a S. Maria di Gesù, secondo parroco, al posto del can. Batù, che passava alla Madrice.

È indimenticabile, e nessuno di quelli che l’hanno conosciuto l’ha dimenticato, per il suo tratto caratteristico: l’affabilità dei modi, la dolcezza della parola, la disponibilità, la estrosità di alcuni momenti in cui sapeva essere brioso.

Morì a 56 anni, il 27.09.1987, nel vigore delle forze, con tanto ardore e passione nell’animo: morire sulla breccia è morire da eroi. Il suo cuore e la sua mente erano alla chiesa parrocchiale da ricostruire dopo il crollo del 1973, ma l’azione pastorale non si era fermata neanche per un giorno raccogliendo i fedeli, in tempi diversi, nella chiesa don Bosco dei salesiani, nella chiesa del Carmine, nella cripta sottostante la chiesa.

Fedele e puntuale, accudiva alle varie attività promuovendo anche movimento ‘Pro sanctitate’. Si prodigava in tutti i modi, rivolgendosi ai fedeli con tono e modo molto familiari.

Aveva assimilato l’insegnamento del maestro padre Scichilone, che lui stimava come padre, collaborandolo attivamente nel ramo dei giovani. Esternava la pietà con la sua carica emotiva e sentimentale. Era, come si dice, un uomo di cuore, e dal cuore grande. Era così anche con gli ammalati, che assisteva nel locale ospedale, di cui era cappellano. A contatto con la sofferenza, forse, aveva appreso a soffrire, a donare al Signore le proprie sofferenze.

Quando venne il suo turno, offrì se stesso in olocausto per la parrocchia, per la santificazione della anime. Lo piansero con i familiari tutta la parrocchia e gli amici.

Il suo ricordo resta legato ad un gesto, ad un sorriso, ad una battuta amichevole e affettuosa.

Gesù, che ha promesso il paradiso anche solo per un bicchiere d’acqua donato, ha certamente accolto nel seno di Abramo questo suo ministro, che l’ha imitato nella mitezza, nell’umiltà e nella dolcezza.

____

 

* L’articolo è tratto, con qualche taglio redazionale, da: Pino Giuliana, Dal passato al presente, Mazzarino, Chiesa Madre, P. Arena, Lussografica, Caltanissetta, luglio 2001, pp. 51-52.

Madonna della Fiducia
Madonna della Fiducia

 

 

Don Francesco Virnuccio fu molto devoto della Madonna della Fiducia e spesso recitava la giaculatoria : "Mater mea, Fiducia mea".


L'attività pastorale, le gite e ...

siamo in attesa di altre foto