La Catechesi nella nostra parrocchia
Catechesi dei fanciulli
Equipe responsabili: Tanina Bognanni, Franca La Cognata, Angela Patrì.
Essere educatori significa avere una gioia nel cuore e comunicarla a tutti per rendere bella e buona la vita; significa offrire ragioni e traguardi per il cammino della vita, offrire la bellezza della persona di Gesù e far innamorare di Lui, del suo stile di vita, della sua libertà, del suo grande amore pieno di fiducia in Dio Padre. Significa soprattutto tenere sempre alta la meta di ogni esistenza verso quel “di più” che ci viene da Dio. Questo esige una conoscenza personale di Gesù, un contatto personale, quotidiano, amorevole con Lui nella preghiera, nella meditazione sulla Parola di Dio, nella fedeltà ai Sacramenti, all’Eucaristia, alla Confessione; esige di comunicare la gioia di essere nella Chiesa, di avere amici con cui condividere non solo le difficoltà, ma anche le bellezze e le sorprese della vita di fede. (Benedetto XVI, Incontro nazionale di Azione Cattolica “C’è di Più, 30ottobre 2010)
Il catechista accogliente
I ragazzi iniziano a venire a catechismo. Guai a deluderli e annoiarli, allontanarli con il nostro modo di condurre gli incontri.
Perché devo andare a catechismo?
Alessandro - un ragazzino di 9 anni - diceva ai genitori, ripetendolo come un ritornello: «Ma perché devo andare a catechismo?». Probabilmente Alessandro non aveva fatto amicizia con nessuno del gruppo, nemmeno con la catechista.
Dobbiamo dare molta importanza all'accoglienza. Che riguarda il primo degli incontri di catechismo, ma anche tutti gli altri. Ogni bambino dovrebbe lasciarci con un po' di dispiacere, desideroso di ritornare, perché nel gruppo si trova bene. Da questo dipende lo stesso rapporto dei ragazzi con il Signore Gesù.
Sposa chi è capace di farti ridere
Una rivista inglese dava questo consiglio a chi cercava marito: «Sposa qualcuno che vuoi rendere felice con tutte le tue forze, dal quale riceveresti volentieri una telefonata alle tre del mattino, la cui presenza ti provoca un leggero fremito di eccitazione e che è capace di farti ridere. Sottolineo 1'ultimo aspetto: non sposare mai una persona che non ha il senso dell'umorismo. Non farlo. Non sto scherzando».
Anche a catechismo
Qualcosa del genere dovrebbe dirsi di un catechista che si fa testimone del Figlio di Dio risorto, testimone gioioso di un vangelo che è gioia. Guai a deludere o intristire un bambino che comincia l'avventura catechistica!
Iniziamo allora il nuovo anno proponendoci di rendere felici i nostri ragazzi con la freschezza della Parola che il Signore ci affida.
«Noi non abbiamo ascoltato e visto il Signore Gesù, Verbo fatto carne. Ma sappiamo che la sua carne è tornata Parola, per farsi carne in noi che l'ascoltiamo e contempliamo. La parola che ci racconta la storia di Gesù è per noi la sua carne, norma di fede e criterio supremo di discernimento spirituale. Diversamente c’inventiamo un Dio su misura delle nostre fantasie religiose (cf. Ef 4,20; 1 Gv 4,2), e crediamo non in Lui, ma nelle nostre idee su di Lui». (don Silvano Fausti)
Siti utili
I catechismi della Chiesa italiana e tutti i documenti sulla catechesi